finalmente abbiamo la certezza che la Graziella continuerà la sua mitica storia. La Bottecchia ha presentato la sua nuova Graziella, rinnovata nelle linee e nei materiali.
http://www.facebook.com/GraziellaOriginale
aprile 6, 2012 di antonio dembech
finalmente abbiamo la certezza che la Graziella continuerà la sua mitica storia. La Bottecchia ha presentato la sua nuova Graziella, rinnovata nelle linee e nei materiali.
http://www.facebook.com/GraziellaOriginale
scrivo questo commento mentre è in corso la diretta streaming della presentazione ufficiale della Nuova Graziella dal “Just Cavalli” di Milano.
.Purtroppo le mie impressioni sono state del tutto negative, e non certo per la nuova bici che a dire il vero mi è sembrata molto accattivante, Il Mio commento negativo riguarda invece l’organizzazione e la regia della serata:
– Il presentatore è apparso molto impreparato:ad esempio, possibile mai che non era a conoscenza del fatto che la Graziella anni 60 poteva essere dotata o di cambio a 2 marce senza alcun leveraggio “Torpedo” o dei mitici cambi a tre marce con freno a pedale Sturmey Archer o Torpedo Sachs?
– Possibile che in un’ora di diretta non si è vista una mitica Graziella anni 60? forse c’era da vergognarsi dell’illustre antenata o forse c’era da aver paura di un confronto che poteva diventare irreverente per la nuova Graziella? Ma si può mai dimenticare il passato? Il Grande Benigni dice che non si può affrontare il futuro se si scorda il passato; male molto male….
Sbagliato buttare nel dimenticatoio le forme del passato, come hanno fatto a scordarsi della oro, o della grande blù oltremare o del bianco neve? A mio modesto parere l’errore di marketing è stato molto grave… Al lancio della Nuova Fiat 500 la “vecchia” ha fatto la parte del leone… lo stesso dicasi per le Vespa… impossibile cancellare anni di storia…
– Tutto ciò ha portato ad un altro colossale errore….il nostro social club “MITICAGRAZIELLA” è stato del tutto ignorato… e si, noi eravamo i custodi della storia della Graziella, proprietari di modelli unici e proprietari del sentimento e dei ricordi legati alla Mitica, purtroppo organizzatori senza memoria hanno dimenticato Noi, essendosi dimenticati della Graziella stessa…
– Dopo vari mini approcci con il MITICAGRAZIELLA, il team che si è incaricato del rilancio della Graziella, dopo aver sbirciato notizie qua e la dai nostri articoli ha tratto conclusioni senza alcun fondamento storico, dimostrando quanto meno improvvisazione nel gestire le notizie spesso affidandosi a personaggi legati al mondo Graziella solo per motivi puramente speculativi ….
Scusate il mio rimbrotto, ma avrei preferito scorgere tra gli ospiti del Just Cavalli qualche amico del MITICAGRAZIELLA, testimone del nostro amore per la bici e di tutto ciò che riguarda il nostro passato, così da poter affrontare con speranza e passione anche i nostro futuro……..
Dimenticavo io spero di poter comprare il modello Salvador con cambio shimano
Con affetto immutato….
willy
Ciao Willy, posso riportare il tuo commento nella mia pagina?
Grazie
http://www.facebook.com/pages/GRAZIELLA-CLUB-TORINO/247885388567042?ref=hl
hai perfettamente ragione, hanno pensato solo ai soldi e poco alla passione dei collezionisti!
Costa troppo per quello che è si prendono biciclette molto piu’ belle con 450 500 €! Ricordarsi che in italia molti non arrivano a 600 €!
Concordo con Willy, spero che sia un “made in Italy” , ma già con il cambio toppiamo, Sicuramente sarà un bici eccezionale ma non vedendo, in presentazione, un graziella come storica un po’ ci son rimasto male perchè penso che di quest’ultima verrà sfruttato solo il nome tenuto in caldo da noi appassionati. Saluti
Anchi’io sono perfettamente d’accordo con Willy !! potevano chiedere una collaborazione per la festa a tutti gli utenti del sito di partecipare ognuno con i propri pezzi da colelzione e fare una vera serata dedicata alla Graziella.
Hai fatto un commento estremamente azzeccato. Condivido in toto quello che hai scritto! Grande Willy.
Federico da Bologna.
Complimenti Willy per quello che hai scritto!
Ciao Marco db, solo la sella e la pelletteria sono fatte in Italia, tutto il resto e Made in China. Telaio compreso.
Io conosco uno che lavora in Bottecchia e mi ha spiegato nei dettagli 🙂
caro Nico, puoi utilizzare il mio commento, anzi grazie per il sicuro giusto utilizzo che ne farai
Sono totalmente d’accordo con il commento di Willy. Le sue considerazioni sono state anche le mie, nel commentare la presentazione della Nuova Graziella con amici e parenti appassionati della Mitica. Devo peraltro dire che la Nuova Graziella è davvero molto affascinante; quello che, tuttavia, non riesco a capire è perchè il carro posteriore non è stato disegnato con il personalissimo ed inimitato profilo ” a semicerchio “. Tale caratteristica ci avrebbe “regalato” una continuità con il passato ben più appagante ed esclusiva. Resto inoltre un po’ amereggiato per la mancanza della versione con livrea “oro”. Un vero peccato per chi (sessantenne come me) ha vissuto “in diretta ” i fasti di una delle più belle bici mai ideate e prodotte. Un caro saluto. Massimo
Concordo pienamente, caro Willy; per costruire un palazzo si inizia dalle fondamenta, poi si sale su, e non invece dall’ attico per poi scendere fino al sottosuolo.
Salve, sono Riccardo dalla provincia di vicenza e volevo commentare quanto scritto dal sig.alby Massolo ….
Per me il prezzo e’ alto ma se e’ veramente costruita in italia con componenti anch’essi da forniture italiane allora 700 euro si possono pagare … mi sembra che la bici sia di qualita’ e molto bella.
Io personalmente l’acquistero’ e spero che la bottecchia ne faccia a migliaia creando magari qualche posto di lavoro in piu’…..di questi tempi ne abbiamo tutti bisogno .
Scusate , e’ solo una personalissima opinione.
grazie
Possiamo intrattenerci all’infinito con pareri favorevoli o discordi in merito al mancato riconoscimento morale delle radici storiche nella presentazione della nuova Graziella, ma l’essenza di quanto accaduto non penso possa discutersi. Sarebbe come cercare di spiegare i motivi del gap generazionale.
Il “prodotto” ritengo sia stato pensato per un target giovane o, al massimo, maturo, quello cioè che apprezza le pieghevoli tecnologiche, facili da usare e riporre, con un occhio attento anche alla civetteria snob che solo una patina vintage può dare e che giustifica un prezzo non popolare.
La nicchia dei nostalgici sarà stata considerata interessante, ma sicuramente non sufficiente a determinare volumi convenienti.
Sono pertanto anch’io rammaricato per il mancato coinvolgimento di Miticagraziella e dei suoi appassionati, ma fin dal primo apparire dei prototipi ho capito che la nuova bici nulla aveva a che vedere con i nostri “sentimenti”.
Il mondo di Internet è diverso ed i nuovi utenti lo sono ancora di più: me ne faccio una ragione.
Vorrà dire che se proprio deciderò di spendere 700 euro…. continuerò a farlo per due Grazielle a me più “vicine”.
Un abbraccio ai Graziellisti veri.
Brunetto
Indubbiamente la “nuova” è un bel prodotto. Ma la 16″ prima serie con freno contropedale rimane una utility-cycle insuperata ancor oggi, per design, robustezza, ingombro e manovrabilità. Se Bottecchia la ricostruisse tale quale, credo che spopolerebbe.
Carissimi, sono appena rientrato a casa dopo aver visitato l’ Exo bike di Padova. Ho potuto conoscere “de visu” la nuova Graziella recandomi allo stand ad essa dedicato. Pur confermando quanto da me scritto ieri sul nostro social forum devo pero’ dirvi che si tratta di una bici veramente stupenda in ogni minimo particolare. La verniciatura, la componentistica e gli accessori sono letteralmente entusiasmanti. La livrea della Salvador e’ blu e bianca ma mentre il blu e ‘ pastello, il bianco e’ micalizzato. Ne deriva un accostamento spettacolare. La Brigitte e’ del medesimo bianco micalizzato con inserti e logo marroni anch’essi bellissimi. La nero opaco e’ piu’ giovanile ma mi piace meno. Sara’ commercializzata a fine ottobre on line o attraverso rivenditori autorizzati al momento non ancora definiti. Per la gioia di Willy diro’ inoltre che presso lo stand Nuova Graziella ( peraltro dislocato rispetto a quello della Bottecchia ) campeggia imperiosa una teca vitrea che ospita la mitica Graziella oro. Spero che la mia testimonianza sia utile a fugare dubbi e/o perplessita’ . D’altra parte vorrei sottolineare che , come accade anche per i prodotti Apple, non e ‘ tanto il made in China che rileva, quanto la progettazione e lo standard costruttivo,che nella fattispecie mi sembra davvero degno del made in Italy. Altro discorso merita invece il costo della bici. Un caro saluto. Massimo
Ciao Riccardo,
io sono molto esperto di biciclette e ti posso assicurare che non è possibile costruire un telaio in alluminio in Europa. Da noi si fanno solo telai in acciaio. Quindi anche il telaio della Graziella è stato fatto in Cina.
Questo purtroppo vale anche per molti altri componenti.
Ti faccio un esempio: in molte bici usano freni Saccon, storico marchio italiano che però da tempo ha passato tutta la produzione in Cina.
In Italia non esiste piu una azienda che fa luci: la Superlux e la Mondial hanno chiuso da tanti anni.
Per farvi capire quanto bene conosco la nuova Graziella vi posso dire che le uniche cose fatte sicuramente in Italia sono:
Sella fatta da Selle San Marco
Manopole, borse e borsette fatte dalla ditta Capatti.
Parafanghi potrebbero essere dalla ditta Bastia.
Tutto il resto è Made in Cina
Facendo una botta di conti la bici potrebbe avere un costo di produzione massimo di 200 euro.
I 500 euro restanti sono il guadagno di Bottecchia se la vende direttamente online o ripartito se venduta tramite rivenditore.
Noi appassionati abbiamo tenuto “caldo” il marchio…e ora ce lo fanno pagare con un ricarico veramente alto che non si sognerebbero mai di fare su altri modelli marchiati Bottecchia.
Un caro saluto a tutti.
Giovanni
grazie Giovanni per il tuo commento ,
Peccato che il made in italy sia “quasi” svanito …..
Comunque la prendero’ e spero almeno che Bottecchia investa i
ricavi nel bel paese.
Riccardo
CONDIVIDO TUTTO CIO DETTO DA WILLI, PRIMA SIAMO STATI INTERPELLATI COME COLLEZIONISTI E ALLA PRESENTAZIONE SOLO A COSE FATTE, PERSONALMENTE CREDO SIA COME BICI CARINA MA IN PRIMA EDIZIONE AVREI PREFERITO UNA 16, PULTROPPO CHI LA PRODUC NON CREDE VERAMENTE NEL MADE IN ITALI
Caro Brunetto,
il mondo si regge sulla storia; internet non c’entra nulla; io ho la tua stessa età, ma mi sento cittadino del mondo grazie ad Internet.
Non vedo il Gap generazionale; grazie ad Internet mi sono collegato con il mio Smartphone ho visto e registrato in diretta streaming la presentazione al Just Cavalli.
Il Gap non c’entra, Flavia Vento è stata una bellissima ragazza, anche tu la avrai apprezzata 4 – 5 aa or sono, nonostante i tuoi 58 anni (4 o 5 anni fa ne avevi un pò di meno !!!!!), oggi è Lei ad essere un pò vintage e forse avrà anche qualche gap e non solo generazionale….., ma comunque, perchè Lei (vintage falsa….) alla presentazione e non Tu, proprio Tu o Alberto, (Milanesi e Vintage DOC) , che avreste portato lustro alla nuova nata, proprio partendo dalla illustre antenata?
Ti sbagli e ti sbagli di grosso, proprio stamani mi ha raggiunto in un albergo milanese una giovane e brava giornalista dell’Avvenire, Ilaria Sesana che ha chiesto (ed ottenuto) una intervista, poichè, incuriosita dal lancio della nuova Graziella ha voluto cercare il passato, essendo molto più incuriosita dal successo della Graziella del 60 piuttosto che dal possibile successo della Graziella New.
Ha cercato di capire perchè all’epoca la Graziella ebbe tutto quel successo, si è informata di Teodoro e Guido Carnielli che sfornarono all’epoca oltre che la Graziella, un altro marchio che ebbe successo mondiale la Cyclette.
Mi ha fatto parlare degli accessori dell’epoca e con stupore si è accorta che sono gli stessi di quelli di oggi; mi ha fatto parlare di aspetti tecnici come ad esempio il freno a contropedale ed i cambi a 2 o 3 velocità, ha scavato lei (forse non ancora trentenne) nei miei ricordi annotando tutto con cura e professione sul suo taccuino….
Alla fine la Giornalista, con evidente stupore e rammarico, mi ha chiesto come mai hanno ignorato tutto ciò alla Bottecchia….
Io penso semplicemente che l’attuale Proprietà abbia poco a che fare con la famiglia Carnielli, sono semplicemente subentrati successivamente nella gestione della fabbrica e quindi si sono affidati ad una ditta esperta di marketing che avrebbe dovuto cercare notizie e documenti del passato; questa ditta ha effettuato il lavoro solo parzialmente, all’inizio chiedendo notizie al nostro sito MITICAGRAZIELLA e poi (come già detto) affidandosi a Graziellisti “faccendieri”.
Non hanno mosso il c…tto come ha fatto la Sig.ra Ilaria Sessana che, per avere l’intervista, è venuta dai “Laghi” a Milano per incontrarmi di persona…
Quindi la colpa non la do alla Bottecchia, ma all’Agenzia incaricata di gestire il rilancio del marchio Graziella……….
Anni fa ho contribuito come socio fondatore alla nascita del Bianchina Club e quindi della federazione dello stesso con l’ASI; in quella che fu una vera lotta, i nostri guerrieri non furono lasciati soli, la Fiat infatti affiancò al nostro team l’Ing. Masala per guidarci (con successo) per quel lungo e burocratico percorso…… la fiat sapeva bene quanto valesse il marchio Topolino, Bianchina e 500…….
Quindi niente gap… i sentimenti fanno parte di quel dono Divino che fa di noi appartenenti al Regno Animale degli UOMINI
Spero che Ilaria Sessana riesca a pubblicare il suo articolo e spero che altre testate, nella pagina della cultura (……. lì andrebbe il Suo articolo…..) possano prestare attenzione al nostro gioiello, pubblicando foto, e storie proprio come noi facciamo nel nostro MITICAGRAZIELLA.
Un caro abbraccio a Brunetto ed Alberto ed a tutti coloro che ci seguono con passione.
a presto con “News” della Graziella “Old”…………….
Willy
Carissimi, rimango francamente un po’ male, oltreche’ perplesso, per la vena polemica di alcuni commenti. Io sono in pieno accordo con le considerazioni di Willy , tuttavia non mi sento di dare torto a Brunetto se la pensa in maniera diversa. A mio parere un’ azienda e’ libera di riproporre un prodotto (ancorche’ tanto ” gravido ” di valore storico) indirizzandolo ad un target di utenti il piu’ ampio possibile ed utilizzando le modalita’ che ritiene piu’ opportune in termini di marketing, affidandosi magari ad una gestione promozionale poco aderente alle nostre considerazioni di nostalgici ma autentici estimatori del modello d’epoca. Ritengo poi che la delusione derivante dal mancato coinvolgimento dei piu’ esperti ed autorevoli “frequentatori” del Miticagraziella sia da tener distinta dalle perplessita’ inerenti alla modalita’ di presentazione della nuova Graziella, trattandosi di due argomenti che riguardano ripettivamente la sostanza e la forma. L’amore per la Graziella degli anni ’60/70/80 e’ per quanto mi riguarda un sentimento quasi religioso, istintivo ed indipendente da ogni condizionamento o confronto attuale; soprattutto non viene minimamente influenzato e pertanto resta indifferente rispetto a personali giudizi negativi o positivi sulla gestione attuale del brand. Detto questo a me la nuova Graziella piace moltissimo ma verosimilmente non la comprero’ perche’ non mi scalda il cuore come quelle che utilizzavo e tuttora utilizzo per il piacere degli occhi e dell’anima. Un affettuoso saluto a tutti. Un abbraccio in particolare ad Alberto che ho avuto il piacere di conoscere di persona. Massimo.
caro Massimo,
stai tranquillo, non c’è alcuna polemica tra me e Brunetto, venero la persona di Brunetto o Alberto perchè da tempo condivido con loro ansie, aspettative, dubbi, ricerca e quant’altro attiene al mondo della Graziella, quindi sono felicissimo di poter annoverare anche te fra “i miei amici del cuore”, poichè è chiaro che anche tu consideri la Graziella un qualcosa capace di rispolverare sentimenti e /o comunque, il tuo attuale mezzo di locomozione preferito.
La mia vena polemica non è verso i proprietari del marchio, ma verso coloro che ne hanno gestito il rilancio… ovvero…. questi signori si sono rivolti a noi (che abbiamo dato la massima disponibilità), attingendo notizie in ordine sparso e poi si sono dimenticati del tutto di noi a mio parere commettendo due errori:
1) non è il massimo della cortesia chiedere aiuto e poi scordarsi di chi ti ha dato non una ma due mani senza chidere nulla in cambio
2) peccando di superficilalità nel gestire nel peggiore dei modi il passato glorioso della Graziella
E’ chiaro che a giochi fatti tutto questo dire non serve più a nulla, e può sembrare sterile polemica…. ma se ci pensi qualcosa di buono comunque lo ha prodotto: ci siamo ritrovati sul nostro social forum, io ho avuto la fortuna di conoscere te e tanti altri Graziellofili abbiamo avuto la possibilità di azzerare le distanze e scambiare qualche opinione …. seduti attorno ad un camino…….. smangiucchiando qualche prelibatezza…….. io mi accontento….. e chi accontenta …. gode …. Flavia Vento? no, non è venuta al nostro incontro serale, non ama rilassarsi attorno al camino…….. del resto poveretta non ha nemmeno avuto la fortuna di conoscerci al Just Cavalli perchè noi non c’eravamo…..
Speriamo vada meglio con l’intervista rilasciata da me all’AVVENIRE
Se l’articolo sarà pubblicato sarà dato ampio risalto dall’amico Antonio attraverso il MITICAGRAZIELLA…..
Speriamo bene
un caro saluto
Willy
P.S. prometto di non tornare sull’argomento a meno che Brunetto…………… ……………………………………………………………
Carissimo Willy
il tuo commento mi ha fatto immensamente piacere. Esso è al tempo stesso garbato, simpatico, arguto, ironico ed autoironico: sono cinque qualità che apprezzo molto, soprattutto in coloro che annovero tra i miei amici più cari. Dopo averlo letto ti confesso che sono totalmente d’accordo con te.
Scusami ma non ero a conoscenza della richiesta di aiuto da parte di chi ha gestito il rilancio della Graziella, seguita poi da un incomprensibile e deludente invio nel dimenticatoio.
Non ti amereggiare! Ciò che conta è la nostra passione!
Ti confermo poi che adoro la Graziella e che essa è il mio mezzo di locomozione preferito assieme alla Vespa (posseggo una PX 150) . A tale proposito ribadisco quanto da te già espresso in un predente “post” sulla lungimiranza della Piaggio in relazione al rilancio della Vespa. L’azienda, come tu certamente sai, ha messo in atto la produzione dei nuovi ed inediti modelli, ma anche la riedizione della storica Vespa PX 125/150 (del tutto identica alla “vecchia”). Proprio quello che avrei desiderato dalla Bottecchia!
Ti assicuro infine che anch’io ti annovererò tra i miei amici del cuore e, sapendoti grande esperto, mi auguro di poter continuare a scambiarci impressioni, dati tecnici, curiosità e documentazione fotografica e letteraria sul tema a noi caro: la Graziella; ma attenzione, quella vecch…., pardon! quella vera!
Un affettuoso saluto. Massimo
condivido i pensieri di tutti ma sono anche convinto che pochi di noi aumenteranno la loro collezzione con il modello nuovo, il fascino delle nostre 16 o dei tendem, sono insostituibili, la cura con cui ci dedichiamo a loro ci rende dei fissati nella ricerca dei ricambi ovunque. sono dell’idea in ogni caso che la necessita di rinnovare un brevetto ,prima che scadesse ha costretto la bottecchia a procedere molto di corsa e in qualche maniera non doveva andare perso ,magari fuori italia, la nuova graziella ha un gradevole fanalino anteriore che sposa un po di classico con il moderno, una buona tecnologia adeguata ai nostri tempi che la rende utilizzabile tutti i giorni, molto bella la gamma degli accessori . sicuramente poi il prezzo avra la sua parte determinante . prima o poi mi piacerebbe vedere un graziella day a milano . con la partecipazione sia delle mitiche che delle nuova. un saluto a tutti . Alberto
Salve a tutti,io possiedo due Grazielle anni 70′,una FLOR del 71′ intatta(visibile qui sul sito) e una 22 blu faro snello che sto un po’ restaurando. La nuova Graziella mi piace tantissimo,soprattutto la Salvador. Credo che la acquistero’ quasi sicuramente,sono giovane e non ho avuto l’onore di poter acquistare una Carnielli originale perche’ non esistevo,ma mi sto rifacendo adesso 😉 .
Un saluto . Andy.
Salve ha tutti, mi sono permessa di intrufolarmi nella vostra discussione da perfetta neofita. Sono una studentessa di marketing che è stata incaricata per un esame al rilancio di un prodotto. Nelle mie vacanze al mare ho desiderato tanto una bici, ma più di ogni altra una graziella. Così decisi che avrei pensato al rilancio della Graziella. Ho cercato associazioni e specialisti (nel mio piccolo) per capire esattamente di cosa si trattasse per poi scoprire che in realtà un rilancio era già stato fatto.
Nonostante ciò ritengo che la mia idea di rilancio sia ancora valida: io pensavo a una bicicletta popolare, non per la famiglia (le mamme e i papà non hanno più tempo per andare in giro con i bimbi) ma per studenti e lavoratori. Quindi sto cercando di capire quale fosse il modello più famoso all’epoca e quanto possa/debba costare una bici popolare dalle medie prestazioni. L’ideale ovviamente sarebbe riproporre prima un modello preciso identico all’originale e poi le varie declinazioni. Voi esperti che ne pensate dell’idea (del tutto ignorante) di una giovane studentessa? Vi prego criticatemi così avrò spunti. Qualora mi fossi eccessivamente intrufolata mi scuso e vi ringrazio comunque per l’attenzione.
Anto